Dal 19 Gennaio è disponibile in radio e su tutti gli store digitali l'ultimo singolo della band Agorà dal titolo "Ora che sorridi al vento".
Una canzone che entra nell’anima, nel cuore delle emozioni. Questo brano è stato scritto dagli Agorà, la pop rock band di Verona, ma già dal primo ascolto si capisce che può appartenere a tutti, perché ogni persona ha dovuto scontrarsi almeno una volta nella vita con quel sentimento legato alla mancanza.
Con un testo catartico gli Agorà entrano infatti con dolcezza e con un grido graffiato di rabbia in questa riflessione, facendo percepire l’ingiustizia di chi ci lascia anzi tempo, di un distacco prematuro e di un vuoto che lascia una grande ferita dentro di noi.
La fine è un tratto biologico del destino umano, ma attraverso queste note è possibile percepire come “la fine possa essere anche un nuovo inizio”, una continuazione non più legata alla carnalità dell’esistenza ma alla bellezza del ricordo, della speranza, della condivisione e dell’energia che ognuno lascia sulle orme del proprio cammino.
“È un grido, il grido di una dolce rabbia - dicono gli Agorà - uno sfogo che sottolinea la precarietà della vita umana e della mancanza di chi fino a ieri ci sorrideva ed ora possiamo percepire questo sorriso solamente nella carezza del vento. È una canzone universale perché riguarda la parte ineluttabile dell’esistenza, ma questo ci spinge anche a considerare la bellezza di aver condiviso un pezzo di percorso. Forse, come diceva Battiato, non siamo mai morti e non siamo mai nati, ma in qualche modo siamo e questa è un’energia che continuerà per sempre. Se nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma, in un certo senso siamo infinito. Anche se per comprendere questa infinità bisogna passare attraverso un forte grido”.
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